martedì 29 aprile 2014

SOVRAFFOLLAMENTO CARCERI: CLEMENZA GENERALE. ENTRO MAGGIO AMNISTIA O INDULTO

Il sovraffollamento della popolazione carceraria è un tema caldo per l’Italia, dove gli istituti ospitano in media 140 detenuti ogni 100 posti.
Per il nostro Paese, quindi, si prospetta la scadenza del termine entro cui l’Italia è stata chiamata ad eseguire quanto stabilito dalla sentenza-pilota Torreggiani, pronuncia con cui nel 2013 l’Europa ha condannato l’intero sistema carcerario italiano per le condizioni inumane applicate in cella. La dead-line arriverà il prossimo 28 maggio e l’Italia dovrà dimostrare che col recente decreto carceri, approvato in Parlamento lo scorso 19 febbraio siano raggiunti gli standard richiesti per le condizioni di detenzione. A sentire le ultime sparate del Governo, tra scioperi della sete e telefonate dal Vaticano, ci dobbiamo aspettare l’ennesimo condono, un indulto sconto con evidenti tagli nei processi o una più veloce amnistia, per risolvere il problema dell’affollamento delle carceri italiane. E’ un déjà – vu. Prima nel 2006 con l’indulto, poi nel 2012 con i braccialetti elettronici a febbraio con il decreto svuota carceri, ed ora si ritorna al punto di partenza. Insomma amnistie, indulti e indultini sembrano l’unica priorità per la giustizia, l’unico intervento che riesca a fare il governo, rapido ed indolore. L’unica soluzione per alleviare l’intollerabile situazione di sovraffollamento nei penitenziari. Ma è un effetto temporaneo. Oggi come allora, questi provvedimenti si rivelano aridi palliativi con conseguenze deleterie sulla sicurezza percepita dai cittadini e sulla certezza della pena. Ricordiamo tutti la preannunciata recidiva degli indultati, rientrati in cella a poche settimane dal rilascio. Ed allora tutti pronti a sconfessare, rimangiarsi il voto ed incolpare unicamente Mastella. Ora circa 4000 detenuti potrebbero beneficiare di uno sconto di pena e lasciare il carcere. Eppure, sono molteplici (circa 40) in Italia gli istituti penitenziari già costruiti, spesso ultimati, a volte anche arredati e vigilati, che però sono inutilizzati e versano in uno stato d’abbandono totale. Magari si potrebbe riempirli invece che lasciarli imputridire e saccheggiare, magari si potrebbe finalmente utilizzare un potenziale patrimonio di ricettività per detenuti che viene sperperato da anni. In buona sostanza le condizioni carcerarie in Italia sono al limite della dignità umana e quindi si pensa bene di svuotarne il contenuto con cadenzata periodicità, invece che colmare carceri già esistenti, insomma chi dovrebbe intervenire si ostina a fissare il dito piuttosto che fissare la luna.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Condivido l'articolo. Possibile che nessuno pensi alla polizia penitenziaria?

Anonimo ha detto...

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