venerdì 5 settembre 2014

LE BUGIE DI RENZI SUL BLOCCO STIPENDI DEL COMPARTO SICUREZZA E DIFESA


L’agitazione di questi giorni delle forze di polizia è motivata dalla disarmante incapacità del governo Renzi che ha completamente travisato le ragioni che animano la protesta.


Infatti convinti che il problema fosse il contratto hanno sbandierato ai media una versione dei fatti distorta diffamando tutto il Comparto Sicurezza e Difesa. Militari e Forze di Polizia non hanno mai protestato sui blocchi contrattuali ritenendo sia il giusto contributo da pagare per il risanamento del Paese. Quello che chiedono da sempre è lo sblocco del tetto salariale, che è ben diverso. Renzi forse non sa, e questo sarebbe davvero grave, che gli uomini e le donne in uniforme oltre a pagare il blocco contrattuale, pagano anche il blocco di tutte le indennità annesse al grado ed all’anzianità. E’ assurdo che una struttura verticistico piramidale non corrisponda le indennità connesse ad un grado per ben quattro anni.

Non solo, Renzi, nelle dichiarazioni rese alla stampa è apparso sorpreso asserendo che il Comparto Sicurezza e Difesa era già conoscenza del blocco perché previsto nel D.E.F. Ebbene il premier ha dimostrato di essere troppo impegnato nei tweet piuttosto che nell’attività di governo. E’ proprio nel D.E.F., infatti, che viene ribadito che “Il modesto incremento dello 0,1 per cento stimato per l’anno 2015 è determinato, principalmente, dal venir meno di alcune delle misure di contenimento della spesa in vigore nel periodo 2011-2014, in particolare il limite di spesa individuale riferito alla retribuzione percepita nell’anno 2010 ed il riconoscimento ai soli fini giuridici delle progressioni di carriera. Tali effetti di spesa sono stati in gran parte compensati dalla decurtazione permanente, introdotta a decorrere dal 1°gennaio 2015 dalla Legge di Stabilità 2014, delle risorse destinate al trattamento accessorio in relazione ai risparmi di spesa determinati ai sensi del D.L. 78/2010 ed inizialmente previsti per il solo triennio 2011-2013 (successivamente prorogati dal DPR 122/2013 sino al 31 dicembre 2014)." In parole molto povere, dal 1 gennaio 2015 il governo avrebbe dovuto sbloccarle indennità quali progressioni di carriera, omogeneizzazioni. Adesso a prescindere da eventuali futuri scioperi o manifestazioni, resta il fatto che Renzi, Alfano e la Madia non conoscano assolutamente la realtà dei fatti ed abbiano dimostrato, ancora una volta, scarsa attenzione per gli uomini e le donne in uniforme.

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