L’agitazione di
questi giorni delle forze di polizia è motivata dalla disarmante incapacità del
governo Renzi che ha completamente travisato le ragioni che animano la protesta.
Infatti convinti che il problema fosse il contratto hanno sbandierato ai media
una versione dei fatti distorta diffamando tutto il Comparto Sicurezza e
Difesa. Militari e Forze di Polizia non hanno mai
protestato sui blocchi contrattuali ritenendo sia il giusto contributo da pagare
per il risanamento del Paese. Quello che chiedono da sempre è lo sblocco del
tetto salariale, che è ben diverso. Renzi forse non sa, e questo sarebbe
davvero grave, che gli uomini e le donne in uniforme oltre a pagare il blocco
contrattuale, pagano anche il blocco di tutte le indennità annesse al grado ed
all’anzianità. E’ assurdo che una struttura verticistico piramidale non
corrisponda le indennità connesse ad un grado per ben quattro anni.
Non solo, Renzi,
nelle dichiarazioni rese alla stampa è apparso sorpreso asserendo che il
Comparto Sicurezza e Difesa era già conoscenza del blocco perché previsto nel
D.E.F. Ebbene il premier ha dimostrato di essere troppo impegnato nei tweet
piuttosto che nell’attività di governo. E’ proprio nel D.E.F., infatti, che
viene ribadito che “Il modesto
incremento dello 0,1 per cento stimato per l’anno 2015 è determinato,
principalmente, dal venir meno di alcune delle misure di contenimento della
spesa in vigore nel periodo 2011-2014, in particolare il limite di spesa
individuale riferito alla retribuzione percepita nell’anno 2010 ed il
riconoscimento ai soli fini giuridici delle progressioni di carriera. Tali effetti di spesa sono stati in gran
parte compensati dalla decurtazione permanente, introdotta a decorrere dal
1°gennaio 2015 dalla Legge di Stabilità 2014, delle risorse destinate al
trattamento accessorio in relazione ai risparmi di spesa determinati ai sensi
del D.L. 78/2010 ed inizialmente previsti per il solo triennio 2011-2013
(successivamente prorogati dal DPR 122/2013 sino al 31 dicembre 2014)."
In parole molto povere, dal 1 gennaio 2015 il governo avrebbe dovuto sbloccarle
indennità quali progressioni di carriera, omogeneizzazioni. Adesso a prescindere
da eventuali futuri scioperi o manifestazioni, resta il fatto che Renzi, Alfano
e la Madia non conoscano assolutamente la realtà dei fatti ed abbiano
dimostrato, ancora una volta, scarsa attenzione per gli uomini e le donne in
uniforme.
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