sabato 20 dicembre 2014

LEGGE DI STABILITÀ, CHE COSA SALTA E CHE COSA RESTA NEL MAXIEMENDAMENTO


Con 162 sì, 37 no e nessun astenuto il provvedimento che definisce la cornice di finanza pubblica nel 2015 passa così al voto definitivo della Camera per la terza lettura che si profila lampo. Già lunedì potrebbe arrivare l'atteso ok finale ai documenti di bilancio. Una lunga maratona conclusasi alle 5 del mattino (è stato approvata anche la nota di variazione del bilancio dal Cdm) tra le proteste delle opposizioni, che accusano il governo di aver presentato un testo pieno di errori.


Tra le novità più importanti "blindate" con la fiducia dal Governo nel passaggio parlamentare al Senato ci sono: il blocco della Tasi e il congelamento del canone Rai nel 2015, il credito d'imposta Irap per gli autonomi, il bonus per i fondi pensione e per le casse di previdenza da utilizzare per gli investimenti, l'anticipo della gara di aggiudicazione del gioco del Lotto e le nuove regole sulla tassazione oltre a nuove regole sul patto di stabilità interno per gli enti territoriali.

E ancora: la proroga del 55% per le ristrutturazioni e del 65% per il risparmio energetico, la conferma del bonus Irpef da 80 euro anche nel 2015 e detrazioni per le famiglie numerose; la liquidazione del Tfr su base volontaria nella seconda metà del prossimo anno;la cancellazione per tre anni dei contributi per le nuove assunzioni.

Dopo la mobilitazione degli ultimi giorni e le proteste dei sindacati, i lavoratori delle Province incassano il ricollocamento in altri uffici pubblici di Comuni e Regioni per i primi due anni, ma poi, dal 2017, scatteranno le procedure di mobilità.

Anche le casse di previdenza e i fondi pensione, che subiranno un aumento dell’aliquota di tassazione rispettivamente dal 20 al 26% e dall’11,5 al 20%, avranno diritto a un credito di imposta a condizione che investano “in attività di carattere finanziario a medio o lungo termine individuate con decreto del ministro dell’Economia e delle finanze”. La norma punta a sterilizzare, in parte, l’incremento della tassazione, favorendo al tempo stesso gli investimenti nell’economia reale.

Inserita e poi ritirata, rispunta nel maxiemendamento la norma che rimanda al 31 dicembre 2015 il termine entro il quale le armi da fuoco per uso scenico dovranno essere sottoposte a verifica del Banco nazionale di prova a spese di chi le utilizza. Nei mesi scorsi l’Associazione nazionale industrie cinematografiche (Anica) aveva lanciato l’allarme sul “rischio paralisi” per le riprese di film e fiction se le nuove norme non fossero state modificate. E la previsione avrebbe messo a repentaglio il set romano del nuovo capitolo della saga di 007.

Nonostante le critiche dei pentastellati a quelli che hanno definito “emendamenti marchetta”, diverse proposte di modifica microsettoriali, territoriali o “ad aziendam” restano nel maxiemendamento. Per esempio Sergio Chiamparino, già governatore del Piemonte, diventa il “commissario di se stesso”. Sale poi dal 10 al 22% l’Iva applicata sui pellet in legno (il combustibile ricavato da segnatura), per i Cinque Stelle “un favore all’Eni e alle varie multiutility”.

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