domenica 31 marzo 2013

STATALI, ADDIO STIPENDIO FISSO!


Ormai è troppo tardi per smentire, quelle che erano solo voci sono diventate una tremenda verità, corredata da timide risposte del governo.

Non più tardi di due giorni fa il CoCeR Carabinieri ha diffuso una nota con cui rendeva pubblico l’intento del Governo di tagliare lo stipendio degli statali per fronteggiare una crisi senza precedenti.
Un dossier secretato nei cassetti del Governo e finalmente reso pubblico,  con il quale si sarebbe provveduto ad una sforbiciata indistinta degli stipendi dei dipendenti pubblici ad ogni livello e di ogni Comparto. Un Piano B che avrebbe reso solidi i conti istituzionali.
Ma poi a “conti” fatti è venuta meno la “coscienza” (se tale si può definire quella dei politici di alto rango) di proporre un atto così vessatorio, o perlomeno è spuntata la paura delle conseguenze, dell’onda mediatica, del declassamento delle agenzie di rating, della protesta dei sindacati, della rappresentanza militare e delle associazioni di categorie.
Insomma una mossa indubbiamente ardua e pericolosa.
Non credo che sia balenato anche lontanamente il pensiero che un taglio agli stipendi avrebbe comportato un ulteriore sprofondamento nella miseria da parte dei dipendenti pubblici già ampliamente destinatari di un blocco dei contratti permanente.
Eh no, credo di no, altrimenti questa “genialata” non sarebbe stata partorita.
Dobbiamo quindi ringraziare la paura dei media e delle reazioni forti perché simili provvedimenti non siano presi? Non riusciamo ad affidare l’azione di governo al buon senso affrontando le criticità ed immedesimandosi in chi non riesce a vedere la fine del mese senza preoccupazioni?
Toccare gli stipendi degli statali, significa essere alla frutta, non avere idee, intaccarne la già limitata capacità di acquisto vuol dire tirare i remi in barca e lasciarsi in balia delle onde.
Abbiamo lasciato che parassiti e tecnici violentassero il pubblico impiego con minacce di licenziamento, insulti (fannulloni), riforma pensioni e blocco dei contratti ed ora vediamo cosa sapranno fare i saggi con il taglio degli stipendi.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Ottima analisi!