RENZI: METTI IN AGENDA LO SBLOCCO DEGLI STIPENDI. ADESSO!

Matteo Renzi sembra avere le idee chiare sugli impegni dell’agenda di governo. L’esito delle consultazioni è già segnato, con gravi dubbi sullo strano modo di essere della nostra democrazia.

Ed è proprio in barba alla sovranità popolare che comincia il rebus dei ministri e riprendono le aspettative degli uomini e le donne del Comparto Sicurezza e Difesa. Il ministro Mauro ha fallito, ha promesso ma non ha concluso nulla ed giusto che vada a casa. Purtroppo le premesse per i nomi dei successori non sono le migliori: Alfano chiede di rimanere al Viminale mentre del Ministro della Difesa neanche un accenno, l’unica esclusiva è che forse sarà donna, ma di veri cambiamenti, neanche l’ombra. Ed allora ascolteremo di nuovo belle parole, attenzione e sensibilità per le forze dell’ordine, ma chi e quando porrà fine alla spending review che ha colpito la sicurezza del Nostro amato Paese? Chi sbloccherà gli stipendi, le indennità, i gradi bloccati dal 2010, di militari, carabinieri, poliziotti e finanzieri? BASTA. Bisogna cambiare, e cambiare velocemente, se vogliamo veramente attuare una politica di vicinanza ai militari ed alle forze di polizia, che non sia solo di facciata. Il nuovo governo deve con forza approvare queste prime determinanti, indispensabili riforme. Se il cambiamento verrà affidato a chi nei vent’anni che stanno alle spalle non ha voluto cambiare, non ha avuto il coraggio di fare esclusivamente nell’interesse del Bene Comune, della collettività. Con le parole, con i bla bla, con le sparate e promesse elettorali, non si fa il bene degli uomini in uniforme e l’interesse degli italiani, si cerca solo di migliorare la propria immagine, la propria posizione politica e sociale, si cerca puntigliosamente solo il proprio, personale, privato interesse. La sofferenza economica di chi indossa l’uniforme, del pubblico impiego e di tutti gli italiani ha dato fin troppe possibilità alle panzane di Monti prima e di Letta poi. Il tempo per le promesse è finito, è ora di sbloccare gli stipendi. Adesso!