sabato 1 novembre 2014

LANDINI CHIEDA SCUSA ALLE FORZE DI POLIZIA. IL PD AI LAVORATORI!


Un video sul web mostrerebbe cosa sia successo mercoledì a Roma: gli operai sfondano il cordone, i poliziotti reagiscono.
Insomma un video che arginerebbe, almeno in parte, le furibonde polemiche divampate il giorno successivo.



Tutto o quasi. Quel che viene difficile da sopportare è lo sbraitare a caldo di Maurizio Landini, pronto a puntare il dito contro gli agenti, parlando di un'aggressione ingiustificata, ed intimando al governo di scusarsi. Poi Susanna Camusso, che rivolgendosi a Matteo Renzi ha chiesto di "abbassare i manganelli". E via con la consueta retorica sulla polizia violenta e i manifestanti inermi e brutalmente pestati.
Nessun che sottolinei l’ampollosità di un Landini che rivolgendosi alla polizia sottolineava di pagare il loro stipendio con le tasse. Una vis polemica straordinaria rivolta contro le forze dell’ordine, ma non contro la politica.
Un’esortazione a guardare il dito piuttosto che la luna, accrescendo una pasoliniana guerra tra poveri.
Questo triste episodio ha tirato fuori dal cilindro anche Gianni Cuperlo (per chi non lo sapesse un tempo candidato alla segretaria del PD) che ben armato di retorica cinguettava “Gli operai si ascoltano. Non si caricano. Il sindacato si rispetta. Non si insulta.” Ebbene da buon democratico (?) ha dimenticato di sottolineare che gli operai non si licenziano e che lo Stato dovrebbe essere dalla parte del lavoro e non viceversa.
Poi spunta Pippo Civati (altro pretendente al trono del PD) al quale un operaio dell’AST scrive la propria disperazione. Il democratico Civati interviene con un bel post sui social network a difendere i lavoratori e bacchettare la polizia e la pratica è così messa a posto.
Ma allora mi chiedo, il lavoro, lo sanno difendere solo su facebook? Quando sono in aula forse se lo dimenticano?
Tutto passa in cavalleria e votano il contrario del buonismo che il buon facebook impone.
Si perché il governo, mentre la ThyssenKrupp licenzia 550 lavoratori, regala 7 milioni di euro in termini di defiscalizzazione a questa grande multinazionale tedesca e dona agli operai di Terni un ben servito!
Lo ribadisco, dobbiamo stare con i lavoratori al di là delle sigle sindacali e non con la solita morale da tastiera, ma con una politica ed una vicinanza che possa risolvere il problema e che non passi da Twitter.

La dietrologia lasciamola stare, commentiamo i fatti.

1 commento:

Unknown ha detto...


Sarebbe anche opportuno non dare sempre addosso ad Alfano che guida un Partito Liberale e democratico del PPE, dimenticando che il Ministro degli Interni in questa vicenda ha fatto tutto quello che poteva e doveva fare. Basta persdonalismi nostalgici.
Renato Domenico Orsini