lunedì 24 novembre 2014

LEGGE DI STABILITA’ E SINDACATI DI POLIZIA: SOPPRESSO IL COMMA DELLA RIPICCA DI RENZI. MA IL PREMIER E’ DI SINISTRA?


“Dalla data di entrata in vigore della presente legge l'impiego del personale con orari e turni di servizio in deroga a quelli previsti dagli accordi in vigore, per esigenze di tutela dell'ordine e della sicurezza pubblica e di prevenzione e contrasto della criminalità, è disposto solo con informazione alle organizzazioni sindacali firmatarie dell'Accordo nazionale quadro, indipendentemente dalla durata del medesimo impiego.”




Fortuna che in Commissione Bilancio più di un onorevole (da destra a sinistra) ha ritenuto di emendare tale mostruosità partorita dal governo sopprimendo il comma 14 dell’art. 21 della legge di stabilità.

Ciò che desta perplessità e sgomento è che il Governo, sebbene sia intervenuta la provvidenziale bocciatura in Parlamento, abbia addirittura proposto una simile stortura del sistema sindacale del nostro Paese, rivolgendosi esclusivamente ai poliziotti e limitandone ancor di più i già scarni diritti, prospettando un’assurdità che tendeva, di fatto, ad esautorare i sindacati di polizia dai dibattiti sulle questioni di lavoro.

Insomma il governo con un solo comma mandava a rotoli anni di conquiste sindacali.  Non solo, al danno la beffa: la proposta nasceva da un governo di Sinistra, o almeno così si colloca il PD nello scenario politico italiano ed europeo.

Pensare che non più tardi di ieri Renzi dichiarava “Ho sempre rivendicato l’appartenenza del Partito democratico alla sinistra. Per questo ho spinto al massimo perché il Pd fosse collocato in Europa dentro la famiglia socialista. Nei comportamenti concreti, nelle scelte strategiche, il Pd sa da che parte stare. Dalla parte dei più deboli, dalla parte della speranza e della fiducia in un futuro che va costruito insieme”.

Un futuro diverso invece attendeva i sindacati delle forze di polizia: deroga agli accordi contrattuali e comunicazione dell’avvenuto mutamento. Nessuna concertazione con la base, nessun confronto con i lavoratori, ma solo un semplicissimo avviso.


Non ci resta che sperare che il nostro Premier laburista, o presunto tale, in futuro, non tenti ancora una volta, maldestramente, di riformare l’attività sindacale posta a tutela dei lavoratori, anche perché Lui è di sinistra. E non dovremmo ricordarglielo.

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