“Dalla data di entrata in vigore della
presente legge l'impiego del personale con orari e turni di servizio in deroga
a quelli previsti dagli accordi in vigore, per esigenze di tutela dell'ordine e
della sicurezza pubblica e di prevenzione e contrasto della criminalità, è
disposto solo con informazione alle organizzazioni sindacali firmatarie
dell'Accordo nazionale quadro, indipendentemente dalla durata del medesimo
impiego.”
Fortuna che in Commissione Bilancio più di
un onorevole (da destra a sinistra) ha ritenuto di emendare tale mostruosità partorita
dal governo sopprimendo il comma 14 dell’art. 21 della legge di stabilità.
Ciò che desta perplessità e sgomento è che
il Governo, sebbene sia intervenuta la provvidenziale bocciatura in Parlamento,
abbia addirittura proposto una simile stortura del sistema sindacale del nostro
Paese, rivolgendosi esclusivamente ai poliziotti e limitandone ancor di più i
già scarni diritti, prospettando un’assurdità che tendeva, di fatto, ad
esautorare i sindacati di polizia dai dibattiti sulle questioni di lavoro.
Insomma il governo con un solo comma mandava
a rotoli anni di conquiste sindacali.
Non solo, al danno la beffa: la proposta nasceva da un governo di
Sinistra, o almeno così si colloca il PD nello scenario politico italiano ed
europeo.
Pensare che non più tardi di ieri Renzi
dichiarava “Ho sempre rivendicato l’appartenenza
del Partito democratico alla sinistra. Per questo ho spinto al massimo perché
il Pd fosse collocato in Europa dentro la famiglia socialista. Nei
comportamenti concreti, nelle scelte strategiche, il Pd sa da che parte stare.
Dalla parte dei più deboli, dalla parte
della speranza e della fiducia in un futuro che va costruito insieme”.
Un futuro diverso invece attendeva i
sindacati delle forze di polizia: deroga agli accordi contrattuali e
comunicazione dell’avvenuto mutamento. Nessuna concertazione con la base, nessun
confronto con i lavoratori, ma solo un semplicissimo avviso.
Non ci resta che sperare che il nostro
Premier laburista, o presunto tale, in futuro, non tenti ancora una volta, maldestramente, di
riformare l’attività sindacale posta a tutela dei lavoratori, anche perché Lui
è di sinistra. E non dovremmo ricordarglielo.
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