sabato 8 dicembre 2012

LA GIUSTIZIA NON DIMENTICA L'APPUNTATO SANTARELLI



Una vicenda gravissima che tanto indignò la pubblica opinione per la sua ferocia, che fece lievitare la collera tra gli operatori del settore, il dolore dei famigliari, una rabbia per un popolo che dimentica gli onesti servitori dello stato. Morire per una contravvenzione, aggredire vilmente a bastonate, uccidere con rabbia, materializzare quell’odio atavico verso le forze dell’ordine.

Si uccide lo Stato e chi degnamente lo rappresenta, con gli eventi, con la ferocia anche di un’opinione pubblica che è pronta a indignarsi quanto a dimenticare facilmente, passando per quei delinquenti che ad oggi, non hanno fatto neanche un giorno in cella.

Ma finalmente l’autorevolezza sbiadita delle Istituzioni rifiorisce attraverso la sentenza di condanna all’ergastolo per Matteo Gorelli, si scuote l’animo di chi non ha dimenticato, di chi ogni giorno ricorda il collega Santarelli ed il carabiniere Marino, anche lui brutalmente ferito nella barbarie dell’evento. Anche la giustizia, evidentemente, non ha dimenticato il tragico episodio e restituisce un barlume di fiducia agli operatori, un profondo respiro di aria pura.

Ad un anno di distanza, quando il massacro è ormai stipato nei cassetti colmi di pagine di cronaca ammucchiate, si torna nuovamente a parlare, a rimuginare sull’evento, a prendere le difese, a comminare colpe, a sciorinare sentenze.

Un verdetto aspro, amaro per i benpensanti dello “Sbirro infame e assassino”,  che risveglia il sopimento dell’opinione pubblica, che oggi torna ad indignarsi per poi domani dimenticare.

Nessun commento: