Due giorni alla manifestazione del 24 settembre. Ancora tanti indecisi. In fondo, a volerla dire, tutta sarebbe venuto meno il motivo per cui è nata, infatti, detto barbaramente, i soldi gli hanno dati. O almeno così si dice.
La
manifestazione serviva proprio a quello. Eppure la protesta non si placa, c’è paura
tra militari e poliziotti di beccare la solita “presa per i fondelli” e
rimanere ancora una volta a bocca asciutta. C’è chi chiede “qualcosa di scritto”
e non le solite promesse, ma paradossalmente in questo caso è meglio che non
scrivano perché lo sblocco muore fisiologicamente il 31 dicembre, scrivere
servirebbe a prorogarlo e non ad estinguerlo. Quindi di scritto non si può
pretendere nulla se non le promesse strappate ai vari dicasteri interessati.
Ed
allora comincia il circo mediatico dei post, dei link, delle notizie vere e
verosimili che dicono tutto ed il contrario di tutto, del passaparola, di radio
scarpa, insomma tutto quanto possa servire ad innescare una “guerra tra poveri”.
Ma
mentre i social abbondano di notizie, da Renzi neanche una parola, forse si è
offeso, forse non ha il coraggio di affermare che si era sbagliato sul comparto
sicurezza e difesa, che i servitori dello stato non chiedevano nessun aumento.
Pazienza vorrà dire che si farà a meno delle scuse di Renzi. L’importante è che
quanto promesso avvenga sul serio. È paradossale pensare che il governo
promette ma non mantiene, ma purtroppo questa è l’Italia ed a prendere “pacchi”
siamo abituati.
Quindi
comprensibilissima la diffidenza di chi vorrà aderire alla manifestazione del
24 settembre, a conti fatti è talmente raro conciliare la presenza di tanti
uomini e donne in uniforme che una volta riusciti nell’intento è davvero un
peccato desistere.
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