lunedì 22 dicembre 2014

LA MANOVRA DI STABILITA’ 2015 È LEGGE. CONFERMATO IL BLOCCO PER I DIRIGENTI E L’ABROGAZIONE DELLA PROMOZIONE ALLA VIGILIA


L'Aula della Camera ha approvato la legge di stabilità con 307 voti favorevoli e 116 voti contrari, dopo la terza lettura a Montecitorio senza modifiche rispetto al testo licenziato dal Senato.



Viene, dunque, ufficializzato lo sblocco delle progressioni di carriera, delle omogeneizzazioni e degli assegni di funzione per il personale del Comparto Sicurezza e Difesa,  con esclusione del rinnovo dei «contratti» e del corrispondente adeguamento indicizzato annuale per i dirigenti non contrattualizzati, nonché della progressione stipendiale biennale per classi e scatti ordinariamente spettante ai dirigenti, medesimi. A nulla sono valsi gli emendamenti presentati dall’onorevole Cirielli alla Camera e dal senatore Gasparri al Senato.

Sono abrogate le norme che prevedono la promozione alla vigilia il giorno precedente la cessazione dal servizio a favore del personale delle Forze armate e dei corpi di polizia ad ordinamento militare in determinate posizioni, nonché quella relativa ai Dirigenti generali e Dirigenti superiori della Polizia di Stato. Nello specifico l'intervento dispone l’abrogazione delle norme del Codice dell’ordinamento militare che prevedono talune promozioni conferite al personale militare all’atto della cessazione dal servizio o alla vigilia del decesso per causa di servizio (individuate negli articoli 1076, 1077, 1082 e 1083 del D.Lgs. n. 66 del 2010).

Il Governo con la novella punta, quindi, ad abolire la possibilità di ottenere un trattamento di quiescenza (e una buonuscita) piu' elevato a seguito di una neo-promozione. Infatti, secondo quanto riportato nella relazione tecnica al provvedimento le richiamate promozioni hanno effetti economici sia sul trattamento pensionistico che su quello di buonuscita.

Per le Forze armate, compresa l’Arma dei carabinieri, ed il Corpo della guardia di finanza, per effetto dell’omogeneizzazione stipendiale che opera sino al grado di Colonnello e gradi equivalenti, gli ufficiali in servizio beneficiano già del trattamento economico del grado superiore e, pertanto, la promozione alla vigilia non ha conseguenze economiche. Invece, per i gradi di Generale di Divisione (con promozione a Generale di Corpo d’Armata e gradi equivalenti) e Generale di Brigata (con promozione a Generale di Divisione e gradi equivalenti), la promozione alla vigilia determina l’attribuzione dei predetti benefici economici (pensione e buonuscita).

Per quanto attiene invece il personale appartenente ai ruoli dei sottufficiali la promozione alla vigilia, nella quasi totalità dei casi, non produce effetti economici in quanto al momento dell’accesso al trattamento pensionistico riveste già il grado apicale e, quindi, non è promuovibile ulteriormente. Secondo l'ufficio Bilancio della Camera dei Deputati i risparmi annui lordi, in via prudenziale, derivanti dalla soppressione dell’istituto in parola, si aggirano tra uno e quattro milioni di euro a regime, nel 2020.

Per quanto concerne le pensioni i soggetti che maturano il requisito di anzianità contributiva per l'accesso al trattamento pensionistico entro il 31 dicembre 2017 non saranno penalizzati per l'accesso alla pensione anticipata.


Inoltre viene stabilito che i trattamenti pensionistici, inclusi quelli in essere, non possono eccedere l'importo che sarebbe stato liquidato secondo le regole di calcolo vigenti prima dell'entrata in vigore della riforma pensionistica.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

per quanto riguarda la pensione che non può eccedere l'80%, tutti i contributi versati dal 1.1.2012 ad oggi che fine fanno????? Immagino che ci verranno restituiti, non voglio nemmeno pensare che non sia così.... Rimarrei deluso.......

Anonimo ha detto...

Alla faccia dello sblocco totale e strutturale! Pinocchio continua a dire bugie....